Rivelazioni

12.12.2023

Questo rappresenta il secondo capitolo del romanzo "Il figlio di Atlantide - sfida finale al Signore delle ombre"


Italia, 2023


Essere degli eroi, anzi dei supereroi, è un mestiere difficile, ma lo sarebbe ancora di più senza "l'eroico amico" o forse per meglio dire il fido aiutante: per Zorro, Bernardo; per Bruce Wayne, Alfred; per Ironman, Jarvis e per Maschera e Mantello, Samuel e Benedetto. Sì, oramai sia Samuel che il compagno condividevano le missioni di Mattia e Massimiliano, fornendo quell'aiuto che serviva.

Il destino dei due giovani, soprattutto poi quello di Mattia, era di salvare il mondo e i due adulti lo avevano accettato oramai di buon grado. Mattia però non aveva rivelato, se non a Massimiliano, di essere uno dei figli della regina Cyfarchiad, uno dei figli di Atlantide e di avere poteri sovrumani e magici, per quello ci sarebbe stato tempo.


A Villa Bertelli era una giornata come tante altre. Massimiliano e Mattia erano intenti a sistemare il giardino, con l'aiuto di Davide e Speranza e la supervisione di Scintilla, mentre Samuel e Benedetto erano nello studio a esaminare la situazione finanziaria del Fondo, che da quando Samuel non era più Presidente del Consiglio, aveva ripreso a pieno regime la propria attività.

Il silenzio dello studio venne interrotto dalla voce metallica di Goliath.


"L'INGV segnala un terremoto di magnitudo 9 nelle Filippine...allerta tsunami in corso."

Benedetto si alzò di scatto e corse alla finestra: "Allerta tsunami alle Filippine…" urlò rivolto a Mattia e Massimiliano. I due si guardarono negli occhi con un lampo di intesa.

"Davide, pensa a tua sorella, noi due ci dobbiamo assentare per un attimo." Disse Mattia.

"Possiamo continuare a lavorare qui?" Chiese di rimando la bambina.

"Aspettate che vengano giù gli zii."


Il terremoto si era generato alle 10:56 ora italiana, tardo pomeriggio a Manila, era stata diramata subito l'allerta tsunami, aggravata poi da una seconda scossa, venti minuti dopo, due forti scosse di magnitudo 8 della scala richter, la seconda proprio mentre l'Ala della Notte era in volo.

"Dobbiamo attivare il motore a onde gravitazionali, altrimenti non arriveremo mai in tempo!" Disse Mantello mentre dai monitor osservava le scene di distruzione che il satellite Atlantis mandava in onda sugli schermi del velivolo.

"Non lo abbiamo ancora testato!"

"Non c'è migliore occasione di questa!"

Maschera per un attimo guardò il bottone rosso sulla plancia di comando. Il motore a onde gravitazionali permetteva all'Ala della Notte una sorta di balzo nell'iperspazio, in modo da giungere pressochè istantaneamente nel punto di arrivo prescelto.

"Allacciati le cinture amore, si parte." Così dicendo Maschera, dopo aver impostato le coordinate sul computer, pigiò il tasto e...ecco che l'Ala della Notte si trovò in un battibaleno proprio sui cieli di Manila.

"Goliath segnala l'avvicinarsi dell'onda di reflusso, dobbiamo muoverci...anche se non so come possiamo fermarla." Disse Mantello.

"Tu puoi, tu sei uno dei nostri figli, lascia che il potere si liberi in te." Maschera udì una strana voce, una voce di donna, una bellissima voce che gli suonava famigliare, seppure appartenesse ai suoi sogni più profondi.

Quasi che il cervello di Mattia si fosse resettato il ragazzo ebbe chiara la situazione.

"Portami sulla spiaggia, so cosa devo fare."

"Che cosa?" Massimiliano intercettò lo sguardo del compagno, "Ma i dispositivi della tuta non hanno abbastanza potenza e nemmeno l'Ala della Notte!"

"Ti prego, fai come ti dico, so quel che faccio."

L'Ala della Notte si adagiò sulla spiaggia.

Maschera uscì dal portellone posteriore e fece poi cenno, una volta sceso, a Mantello di ritornare in volo.

Alcuni elicotteri si erano avvicinati, uno anche della locale emittente televisiva.

Maschera era proprio al centro dell'ideale traiettoria di propagazione dell'onda.

Mantello gli stava parlando attraverso l'auricolare: "L'onda si sta avvicinando, velocità trecento chilometri orari!"

Mattia istintivamente si tolse la maschera, allargando le braccia concentrò lo sguardo verso l'orizzonte.

Le due scosse di terremoto avevano fatto registrare per il momento centinaia morti in tutta l'area colpita, ma se l'onda anomala avesse colpito le coste i morti sarebbero stati molto molto di più.

Mattia chiuse gli occhi e vide davanti a sè una donna che appoggiava poi le mani sul petto di un bambino ancora in fasce.

Mattia spalancò improvvisamente gli occhi e una strana energia si diffuse dal suo corpo, questa onda di energia invisibile riuscì ad imbrigliare l'onda che quasi sembrò si schiantasse contro un muro. La potenza sprigionata dal corpo di Mattia era tanta, visto che il fronte era lungo diverse centinaia di chilometri.

Mattia aveva arrestato l'onda assassina.

Appena le acque tornarono alla normalità, Mattia fece cadere le braccia ciondoloni e poi svenne.

"Oh no!" Urlò Mantello temendo il peggio.

L'Ala della Notte atterrò nuovamente sulla spiaggia e Mantello, uscito dall'abitacolo, corse verso Mattia, che era ancora vivo ma respirava a fatica.

Una voce si insinuò nell'auricolare di Mantello, era quella di Riccardo: "Non ti preoccupare, sta bene, è solo debole. Lo devi riportare alla fortezza dell'Amiciza e adagiarlo sul lettino medico, si riprenderà in poco tempo."


Quello che era accaduto aveva fatto il giro del mondo e non si sa se fosse più incredibile che Maschera avesse fermato lo tsunami o che finalmente il mondo aveva appreso la vera identità di questo giovane eroe.


"RIVELATA L'IDENTITA' SEGRETA DI MASCHERA E MANTELLO, MATTIA ROSETTI, IL FIGLIO DELLA FRECCIA D'ORO SALVA MIGLIAIA DI VITE"


Eh già, perchè una volta svelata l'identità segreta di Maschera, alla gente non ci volle molto a capire chi fosse in realtà Mantello.

Fortunatamente, se così si può dire, il merito venne attribuito ai dispositivi tecnologici in dotazione al dinamico duo, nessuno poteva sapere che in realtà era stato il potere di Mattia a fermare lo tsunami.


Mattia aprì gli occhi a fatica. Il disco medico aveva compiuto il proprio dovere e Mattia si sentiva già bene, anche se un po' intorpidito. Davanti a sè vide Massimiliano e Samuel.

"Davide e Speranza dove sono?" Fu questo il suo primo pensiero.

"A casa con Benedetto...che..." Samuel stava per chiedere che cosa fosse successo.

Intervenne Massimiliano: "Abbiamo voluto testare una nuova funzione della tuta, solo che qualcosa deve essere andato storto, e una piccola scossa elettrica ha fatto svenire Mattia. Probabilmente ha avuto origine nella maschera, ecco perchè se l'è dovuta togliere."

"Sei stato un incosciente!" Samuel non sapeva se essere arrabbiato o felice e abbracciò Mattia fra le lacrime.

Mattia e Massimiliano si scambiarono un cenno di intesa.

"Su papà, va tutto bene. Puoi tornare dagli altri...io e Massy arriviamo tra un po', il tempo di cambiarmi."

Una volta che Samuel fu entrato nell'abitacolo e questo partito in direzione della loro casa, Mattia e Massimiliano si dissero reciprocamente: "Comunque amore abbiamo un problema, guarda..." Massimiliano mostrò i vari servizi televisivi dove chiaramente si vedeva il volto di Mattia.

"Dire che sì è un bel problema"

"Ma come mai ti sei tolto la maschera?"

"Non so, mi sentivo come imbrigliato, era come che volessi sentire il vento in faccia, non so..."

"Avrei potuto attivare lo sprombatutto."

"Non ti preoccupare, la colpa è stata mia, non avrei dovuto togliermi la maschera ma è stato più forte di me. Comunque complimenti per la bugia, ma finchè non capiamo meglio questa cosa del figlio di Atlantide meglio far credere che sia merito di una delle nostre invenzioni."


Erano passati diversi anni da quando, piuttosto fortuitamente, Mattia aveva appreso di essere uno dei figli di Atlantide, ma solo Massimiliano era a conoscenza di ciò, non ne avevano nemmeno mai parlato con Riccardo, ma forse ora era giunto il momento delle verità.

Goliath proiettò l'ologramma di Riccardo al centro della stanza di controllo della Fortezza dell'Amicizia


"Da quando hai capito di essere uno dei figli di Cyfarchiad?" Chiese Riccardo serafico.

"Qualche anno fa, in un sogno mi sono diciamo ricordato di quando era accaduto quando sono stato in India con Anisha". E così Mattia raccontò il suo ricordo del futuro.

"Quando quel giorno sei stato rapito da Lashor Rattlor, temevamo per la tua incolumità e l'unico che avrebbe potuto salvarti era tuo fratello Eletein, a costo di rivelare il nostro segreto, abbiamo poi dovuto cancellarti la memoria, ma sapevo che prima o poi i tuoi poteri, la tua vera identità avrebbero bussato alla porta, era solo questione di tempo"

"Ma gli altri miei fratelli dove sono? E dove si trova ora Eletein?"

Il volto di Riccardo si fece improvvisamente cupo: "I tuoi fratelli hanno vissuto nella loro epoca, quando sono fuggiti da Atlantide, solo Eletein ha potuto viaggiare nel tempo, usando la capsula con la quale tu stesso hai viaggiato ad Atlantide, portandoti in salvo, come lui presumo ti abbia raccontato."

"Ma che fine ha fatto, in tutti questi anni è sparito...ho tante cose da chiedere…"

"Eletein era il cronoviaggiatore che ti ha sempre dato una mano, ricordi quando tu e Massimiliano siete ritornati nel '56 per risolvere il mistero del convento?"

Mattia ripensò a quando, ritornato nel 1956 per chiarire il mistero del ladro del carnevale di Borgopianura, incontrò Luca e Giovanni e di come qualcuno li aveva aiutati, misteriosamente, in più di una occasione.

"Sì, ricordo."

"Eletein è poi ritornato indietro nel tempo per proteggere il frammento che era custodito all'interno del convento di Borgopianura, purtroppo ha dovuto fronteggiare il Signore delle Ombre e…"

Massimiliano fece cenno a Riccardo di fermarsi, Mattia aveva gli occhi lucidi, non c'era bisogno di proseguire.

"Quindi sono rimasto solo io?"

"Sì"


Il viaggio di ritorno alla villa fu più silenzioso di tanti altri.

Mattia era assorto nei suoi pensieri. Sentiva il peso di tutto quanto gli era stato rivelato. A dire il vero non si sentiva disorientato, quanto piuttosto ancora maggiormente responsabilizzato nei confronti del prossimo.

"Ora che tutti sanno la nostra identità, non ci potremmo più chiamare Maschera e Mantello..." Massimiliano cercò di stemperare la tensione... e magari ci serviranno anche nuovi costumi, senza quelle fastidiose maschere."

"E perché mai? Essere Maschera e Mantello significa essere sempre dalla parte della giustizia, in favore dei più bisognosi, contro tiranni ed oppressori."


Tutti i testi redatti da Marco Cevolani e qui pubblicati sono rilasciati con licenza CC BY-NC-SA 4.0, le foto e i disegni realizzati da Marco Cevolani con licenza CC BY 4.0. Per i testi di narrativa: ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale
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