Mattia principe di Atlantide, dalla tecnologia alla magia

12.11.2023

Il personaggio di Mattia, almeno nelle prime avventure, è un personaggio votato alla tecnologia, con le sue invenzioni riesce a risolvere diverse situazioni e pure la sua identità segreta (Maschera) è una sorta di Batman, assieme all'amico Massimiliano (Mantello).

Poi in "I giardini di Abu Gassi" scopre di essere uno dei figli della regina di Atlantide, dotato di poteri sovraumani, poteri che gli hanno anche conferito una vasta e universale conoscenza.

Prossimamente su queste colonne le sue nuove avventure "Matya Principe di Atlantide" ambientate in un universo parallelo dove Atlantide è ancora esistente, qui di seguito invece alcuni passaggi dei brani dove viene rivelata la vera identità di Mattia.

Mattia aprì gli occhi lentamente, tutto intorno a lui era scuro. L'enorme ambiente in cui si trovava era illuminato da alcune torce appese alle pareti.

Era senza vestiti, nudo, sul pavimento freddo.

"Benvenuto Mattia, finalmente ho il piacere di vederti, anche se ovviamente io ti conosco molto bene." Il Signore delle Ombre si avvicinò lentamente al ragazzo.

Mattia lo squadrò: era un individuo imponente, alto due metri, adornato con una cappa scura e il capo coperto da un cappuccio che impediva di vederne il volto.

La sua voce era profonda e cavernosa, ma la contempo tetra e sibillina.

"Chi diavolo sei?"

"Il tuo acerrimo nemico…!"

Mattia avrebbe voluto scaraventarsi contro quell'individuo, tuttavia cercò di capire meglio le sue intenzioni: "Perchè mi hai fatto portare qui?" Poi improvvisamente si ricordò di essere stato sorpreso sotto la doccia e il pensiero corse ad Anisha: "Dov'è Anisha? Giuro che se le avete fatto qualc.."

"Calmati ragazzo mio! Anisha e tutta la sua famiglia stanno bene, a quest'ora ti staranno cercando e forse avranno già avvertito la polizia…"

"E quindi? Cosa vuoi da me?"

"Rispondere ai tuoi dubbi, nessuno fino ad ora ti ha raccontato la verità!"

"Bastava una telefonata…"

"Lo sai cosa è in realtà la pietra cercata dal Professor Randani?"

"Il Cuore di Atlantide, vero?"

"Bravo...Più di dodicimila anni fa cadde sulla Terra un meteorite che all'impatto con l'atmosfera del nostro pianeta si disintegrò in vari frammenti. Uno di questi pezzi cadde in Africa settentrionale e fu usato per dare vita alla civiltà di Atlantide. Un frammento cadde in India. Le popolazioni indigine, intuendone il potere e certamente anche la pericolosità, custodirono il frammento all'interno di una grotta attorno alla quale poi sono stati costruiti i Giardini di Abu Gassi. Altri frammenti, caddero in Europa..."

"Da dove proveniva il meteorite? Quali sono i suoi poteri?"

"Il meteorite proveniva da un altro mondo, anzi, dal futuro di un altro mondo e, come ti sarà facile immaginare, non era un semplice meteorite. In esso era racchiuso il potere, il sapere e l'energia di una civiltà anni luce avanti a noi. Non ti sei mai chiesto, mio giovane amico, perchè tu sei così intelligente e come farai a far progredire, grazie alle tue invenzioni, il genere umano?"

"Perchè ho bei voti a scuola?"

Il Signore delle Ombre adirato per l'insolenza del giovane, col piede destro iniziò a schiacciargli la faccia sul pavimento.

"Lasciami andare! Bastardo! Mi fai male!"

L'Oscuro Signore mollò la presa.

"Una minuscola parte del cuore di Atlantide è nel tuo corpo, imbecille di un ragazzino che non sei altro!"

"Ma che diavolo dici?"

"Riccardo allora non ti ha raccontato proprio nulla, vero?"

"Che cosa vuoi dire?"

"Tu sei uno dei figli di Atlantide! La regina Cyfarchiad prima di far saltare per aria la città, ha messo un pezzo del Cuore di Atlantide, dentro di te!"

"Ma non dire schiocchezze...io ho fatto…"

"Il viaggio nel tempo verso Atalntide? Certo, ma non hai fatto altro che salvare te stesso. Non ti ricordi il più piccolo dei bambini?"

Mattia cercò di farsi tornare alla mente il ricordo del futuro, sogno che ormai non faceva più da tempo.

Il Signore delle Ombre incalzò con le domande: "Secondo te è un caso che la tua ragazza sia di origini Indiane? E uno dei frammenti si trova proprio qui in India? Secondo te è un caso che uno dei tuoi compagni di banco disegni la macchina del tempo?"

[TRATTO DAL RACCONTO I GIARDINI DI ABU GASSI]


Improvvisamente il telefono di Massimiliano iniziò a squillare

"Pronto?" Disse, sul display compariva un numero di telefono sconosciuto.

"È successo qualcosa di molto grave al porto, credo che Maschera e Mantello dovrebbero andare a dare un'occhiata." Massimiliano riconobbe la voce di Riccardo.

"Ehm scusate, credo che io e Matty dobbiamo andare, c'è qualcosa di interessante al porto."

Benedetto e Samuel ormai erano abituati alle chiamate d'emergenza per Maschera e Mantello.

I due corsero in garage e grazie a al Controller assunsero subito le sembianze dei due eroi mascherati.

Il sidecar di Massimiliano si trasformò all'istante nella Saetta della Notte.

"È un po' freddino per andare in sidecar." Disse Mattia.

"Eh credo che dovremo cambiare qualcosa nel nostro equipaggiamento." Concordò Massimiliano.

Maschera e Mantello giunsero al porto in un batter d'occhio.

La polizia e diversi volontari erano impegnati a trarre in salvo numerosi migranti: l'imbarcazione di fortuna era affondata a pochi metri dell'imboccatura del porto.

Il mare agitato non rendeva certo facile le operazioni che però erano ormai concluse.

I due si avvicinarono al comandante della polizia che li salutò: dove c'erano situazioni di pericolo ormai la gente era abituata a vedere in arrivo il due mascherato.

"Purtroppo siamo arrivati tardi." Disse sconsolato Mantello.

"Possiamo fare qualcosa?" Chiese Maschera

"Vi ringrazio, la situazione è sotto controllo...poveri disgraziati...che pena mi fanno. Purtroppo uno di loro non ce l'ha fatta." E indicò una salma coperta da un lenzuolo bianco.

Mattia rivide alcune sequenze del sogno che lo avevano tormentato la notte precedente.

Maschera si avvicinò al corpo, si inginocchiò e scosto il lenzuolo con delicatezza, quasi avesse paura di svegliare la persona lì sotto nascosta.

Mattia ebbe un tuffo al cuore: davanti a lui il corpo del ragazzo nel sogno, si trattava di Kassim, indossava una maglia del Borgopianura Pieve Calcio.

"Tu puoi ancora salvarlo, non è troppo tardi" Una voce di donna, una voce che Mattia aveva già udito in sogno, gli stava parlando.

Maschera mise le mani sul petto del ragazzo. Improvvisamente un lampo squarciò il cielo e si fece buio, sembrava che il sole si fosse spento. Gli occupanti della barca si ingirnocchiarono spaventati e pure le persone attorno erano atterrite da quanto stava accadendo.

Il mare iniziò ad agitarsi, si ritrasse e si creò dal nulla un immenso muro d'acqua alto quasi fino al cielo.

Nessuno guardava verso Maschera, solo Mantello. In quel preciso istante Kassim riprese a respirare, tossendo.

L'oscurità che aveva improvvisamente adombrato il porto scomparve, per lasciare il posto ai raggi del sole che illuminavano un mare improvvisamente tornato calmo.

Massimiliano capì in quel momento che Mattia era veramente uno dei figli di Atlantide.


[tratto dal libro SAMUEL AND CO.]


Tutti i testi redatti da Marco Cevolani e qui pubblicati sono rilasciati con licenza CC BY-NC-SA 4.0, le foto e i disegni realizzati da Marco Cevolani con licenza CC BY 4.0. Per i testi di narrativa: ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale
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