Maschera e Mantello - Universi Paralleli - Episodio 1: Sulle tracce di Babbo Natale
Mattia spalancò la gigantesca porta della sala del trono d'impeto.
Il Signore delle Ombre si alzò dal trono lentamente: "Ci incontriamo ancora una volta".
"E questa volta sarà l'ultima." Disse Mattia con decisione.
"Vedo che ti sei fatto un costume nuovo e non porti più quella ridicola maschera." Il Signore delle Ombre scese gli scalini, dirigendosi verso Mattia che intanto si teneva pronto. "Non ti interessa sapere chi sono?"
"Kontamari credo che ormai non ci sia più tempo per i giochi."
"Non sono stato solo Kontamari o Monsieur Sebrom, oppure il tuo amico Guido o il figlio dei Gorrè Bell, proprio non ci sei mai arrivato…"
Il Signore delle Ombre alzò il cappuccio che copriva il proprio volto e Mattia vide quello che forse in cuor suo aveva sempre sospettato e temuto.
"Piacere, mi chiamo Mattia, qui per servirti. Non è così che ti presenti agli amici?" Disse il Signore delle Ombre, rivelando il suo vero volto, il volto di un Mattia avanti con gli anni.
"Ma come…."
"Come è possibile?" Sul viso dell'anziano Mattia comparve un ghigno beffardo. "Sai, come dice sempre Riccardo, occorre stare attenti a non intervenire sul continum spazio tempo quando si è un cronoviaggiatore, perchè altrimenti c'è il rischio di creare linee temporali parallele. Quando hanno dovuto inscenare la morte dei nostri...miei genitori "adottivi", per permettere, anzi, per favorire l'incontro con Samuel, be' io non l'ho presa tanto bene e ho giurato che sarei diventato il più grande criminale di tutti i tempi. Sai, alla fine pure io sono riuscito ad inventare la macchina del tempo."
Mattia ormai aveva capito quello che il Signore delle Ombre voleva dire, e lo anticipò: "E dai tuoi viaggi nel tempo si è creato questo universo…"
"Einstein l'aveva predetto parecchi anni fa, non credevo fosse possibile. Non sono ancora riuscito a capire quando si è creata la linea temporale parallela, l'universo in cui io sono un paladino della giustizia. O se è la mia dimensione ad essere quella alternativa!"
Il Signore delle Ombre stava girando attorno a Mattia.
"Eh sì, perchè potrebbe anche essere che l'Universo principale sia il tuo…Ragazzo, vedo dalla tua espressione che non sei meravigliato, dimmi...quando lo avevi capito?"
"La tua setta non è mai riuscita a soverchiare la Lega delle Frecce D'Oro e noi non siamo mai riusciti ad assestare il colpo decisivo, sembrava sempre che ci rincorressimo, che le nostre mosse fossero speculari. Eletein sospettava di Guido ed essendo che aveva collaborato con noi per la costruzione della macchina del tempo, lo pensavo pure io ma qualcosa mancava sempre…avresti potuto uccidermi tante volte, era evidente che qualcosa te lo impediva. C'è stato un momento che ho sospettato che tu...cioè il Signore delle Ombre fosse Samuel o Massimiliano."
"Ti ho sempre seguito e combattuto...come un'ombra… sì non ti ho potuto mai uccidere perché i nostri poteri ci impediscono di eliminarci a vicenda, certo, io ho scoperto tardi di avere questi poteri…"
"E non hai mai ordinato a nessuno di farmi fuori perché non sai quanto le nostre esistenze siano legate, sai benissimo che se io scompaio, potresti morire pure tu…"
"Se ci annientiamo l'uno con l'altro, l'intero universo potrebbe collassare. Qualche volta vincerò io, qualche volta vincerai tu...poco male. Tanto l'universo è grande per entrambi, anzi, ne abbiamo due… il mio e il tuo." Così dicendo il Signore delle Ombre alzò le braccia, una nube nera comparve alle sue spalle e lo avvolse in pochi attimi. Diradatasi non vi era più traccia dell'altro Mattia.
A Mattia non rimase altro che ritornare ad Atlantide. Ad accoglierlo sulla pista di atterraggio Massimiliano, Davide e Speranza.
"Hai trovato il Signore delle Ombre?" Chiese Massimiliano
"Sì, ma è riuscito a fuggire." Rispose laconico Mattia.
"Quindi papà ci sarà da lottare ancora?" Intervenne Davide, prendendolo per una mano, imitato da Speranza.
"Sì figliolo, sarà una lotta senza tempo, non basterà un solo universo."
Mattia si svegliò madido di sudore, l'ennesimo sogno, ancora una volta così reale, ogni volta più reale della volta precedente.
Tutto intorno ancora buio: tastò il letto, Massimiliano si era già alzato.
"Ma che ore sono?"
A tentoni cercò il cellulare sul comodino.
"Le quattro! Mamma mia!"
Nelle ultime settimane, non essendoci molto da fare in officina e con i bambini a scuola Mattia si era abituato a coricarsi un attimo sul letto, dopo pranzo. I suoi "pisolini" duravano però non più di una mezzoretta.
Si alzò di scatto, infilandosi la tuta da lavoro che aveva appoggiato sulla poltrona e scese di sotto attraverso la scala a chiocciola.
Massimiliano era già al lavoro.
"Ben alzato tesoro!" disse il compagno, poi vedendolo disorientato chiese: "Ancora una volta lo stesso sogno?"
"Sì…"
"Ma tu pensi…che…" Massimiliano non si azzardò a finire la frase. Ormai aveva capito che i sogni che faceva Mattia erano destinati ad avverarsi, essendo poi null'altro che "ricordi" di suoi viaggi nel futuro e temeva che pure quello che ormai Mattia faceva da diverse notti fosse destinato a diventare realtà.
"Nel sogno - stavolta se ne è aggiunto un pezzo in più - faccio una riflessione che può essere vera: come mai la Lega delle Frecce d'Oro non e mai riuscita ad sconfiggere la Confraternita o viceversa? Tante volte mi sono trovato davanti al Signore delle Ombre, ci saremmo potuti eliminare a vicenda…ma qualcosa mi ha sempre frenato…e così penso fosse per lui."
"Ma se così fosse, perché si intromette in "questo universo"? Non ha già, per così dire, conquistato il suo…sì insomma, quello dal quale proviene?"
"Può darsi che nell'altro universo ci sia comunque la Lega delle Frecce D'Oro, con a capo…chissà Samuel…"
"Pensi sia possibile entrare in quell'universo parallelo, così come il Signore delle Ombre viene nel "nostro"?"
"Sicuramente, ma non so come si possa fare…."
"Pensi che Riccardo lo sappia?"
"Non voglio più coinvolgere Riccardo, ci ha nascosto troppe cose e sono convinto ce ne tenga nascoste tante altre…probabilimente…anzi…sicuramente lo fa per il nostro bene e per il bene della "causa" ma io mi sono stancato di vivere nel dubbio."
"Quindi…ora che si fa?"
"Come prima cosa bisogna capire quale evento ha sdoppiato le due linee temporali"
Mattia non aveva ancora detto a Massimiliano la verità sull'identità del Signore delle Ombre, per quello ci sarebbe stato tempo.
Mattia stava sfogliando un antico libro, seduto alla scrivania del piccolo studiolo; la stanza era illuminata solo dalla lampada da tavolo.
Quel volume gli era costato una piccola fortuna, ma ne era valsa la pena: era quanto mai necessario scoprire quale punto della linea spazio temporale era stato interrotto per dare vita ad un universo parallelo. Ma c'erano altre domande a cui lui voleva dare una risposta: quanti universi paralleli ci sono? Ma soprattutto: tutto è nato da un evento fortuito o qualcuno lo ha innescato, più o meno volontariamente?
Mattia si era convinto che una delle possibilità poteva essere l'arbitrario utilizzo della macchina del tempo o l'esistenza di altre macchine del tempo, magari costruite da altre persone. Era necessario quindi rintracciare eventuali cronoviaggiatori.
Mentre sfogliava quelle pagine così delicate e molto costose, Mattia ripensò a quanto era successo qualche giorno prima.
Lui, assieme a Massimiliano stavano addobbando l'albero di Natale sotto l'attento sguardo di Davide e Speranza, che davano indicazioni su come mettere quel festone o dove posizionare quell'altra pallina.
"Papà, secondo voi esiste veramente Babbo Natale?" Chiese Davide.
Davide non ci aveva mai creduto, a dire il vero.
"Cosa vuoi che ti dica piccolo - iniziò a rispondere Massimiliano - sarebbe bello che ci fosse qualcuno che porta doni ai bambini…"
"I genitori risparmierebbero un sacco di soldini." Disse in tono allegro Speranza.
Tutti scoppiarono a ridere, poi Davide aggiunse: "Poi per portare i regali a tutti i bimbi la vigilia di Natale dovrebbe usare la macchina del tempo!"
E fu quella frase che fece scattare a Mattia tutta una serie di ragionamenti. Era sempre stato affascinato dall'idea di provare, almeno a livello teorico, la possibilità per un individuo di consegnare i regali a tutti i bambini nel mondo, nello stesso momento ma non aveva mai pensato al discorso dei "viaggi nel tempospazio"
"L'unica spiegazione - pensò - che Babbo Natale sia in realtà un cronoviaggiatore...e la slitta, è evidente, è una macchina del tempo."
E questo pensiero lo tormentò anche nei giorni seguenti: "Tutto però è subordinato al fatto che Babbo Natale esista veramente, purtroppo non è così. Ma da dove è nata la leggenda? E se fosse che ad un certo punto ha smesso di consegnare regali perchè è sorto un problema con la macchina del tempo? E se fosse stato fermato proprio da Riccardo?" Mattia si ricordava delle paranoie del suo "capo" circa l'importanza di salvaguardare la continuità del tempo e dello spazio.
Tante domande a cui Mattia era intenzionato a dare delle risposte. Il ragazzo sapeva che nella libreria di proprietà del Fondo Bertelli Guglielmi che si trovava a New York esisteva un libro di valore inestimabile circa i miti e le leggende del medioriente, lo aveva visto quando si era recato lì per cercare qualcosa su Atlantide, prima di scoprirne la reale esistenza. Voleva fare tutto di nascosto, almeno di nascosto da Riccardo, Samuel e Benedetto e se necessario anche da Massimiliano: lo avrebbero senza dubbio dissuaso.
Per entrare in possesso del libro l'unica soluzione era fare una generosa offerta tramite un intermediario: e in questo senso Goliath lo aveva aiutato. Era riuscito a riprogrammare l'intelligenza artificiale in modo che la "versione" presente nel covo di Maschera e Mantello fosse indipendente dal computer centrale di Atlantide e che rispondesse solo a lui.
La ricerca di Mattia partiva - e non poteva essere altrimenti - da San Nicola di Myra, a cui si deve l'origine del mito di Babbo Natale. Il libro confermava quello che Mattia aveva trovato su internet, ossia che a San Nicola si deve il miracolo della resurrezione di tre bambini. Mattia, anni prima, grazie ai suoi misteriosi e fantastici poteri, aveva resuscitato Kassim e a questo punto si era convito che San Nicola avesse i suoi stessi poteri.
Gli era stato detto che solo lui aveva quei poteri grazie al cristallo di Atlantide e che, oltretutto, tutti i suoi fratelli erano già deceduti: "E se non fosse così?" Pensò, "San Nicola magari potrebbe anche non essere uno dei miei fratelli, ma potrebbe aver trovato uno dei frammenti del meteorite a aver ricevuto in dono gli stessi miei poteri."
"San Nicola è venerato in tantissime località del mondo, non credo sia solo un fatto religioso, sono convinto che tutto sia collegato al discorso dei doni di Babbo Natale, deve aver visitato, in un qualche modo tutte quelle località, e lo può aver fatto solo con la macchina del tempo."
Ormai Mattia aveva chiara la sua missione: recarsi a Myra e parlare direttamente con San Nicola, Anno del Signore 303.
continua....
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